giovedì 28 marzo 2024

inverno passerà

 

la gente ormai non racconta
parlano le mani
strette ad aspettare
 
mentre vanno lontano i giovani
 pugni chiusi
e la rabbia monta in silenzio
altri attori a stelle
buia la strada
 
si fa notte sul palco
della politica
e le ombre in fila
smontano al muro
tante parole
 
pezzi di discorso vanno
in bocca all’ubriaco di turno
sulla piazza
e al caffè poi rimandano
le chiacchiere
d’un giorno consumato
a carte
 
dai
quest’inverno passerà
me lo dici dalla cucina
a preparare la solita minestra
quando alla tv sparano brutte notizie
e m’arrendo sul divano
 
tanto la notte sto in coperta
come la nave va
fischiando il nostromo
uomo in mare
 
ma è ancora quel naufrago
di bicchieri
in mezzo alle onde
 di sirene facili
e gomme accese
 
 
 
 
 

mercoledì 27 marzo 2024

camicia a fiori

 
raccoglie stracci di nebbia
quel vento di marzo
che scappa sui campi
alle prime labbra fiorite
 
e le tue
sono già gonfie d’amore
quando hai la corolla
aperta al sole
con le gemme da frutto
a primavera
 
e il tuo verrà
 
allora cerco nell’armadio
quella vecchia camicia a fiori
con la voglia di cambiar pelle
e vestire a colori
 
come dopo la pioggia
nuove pratoline
vanno sull’argine
 
virgole d’umori
a metter accento di passione
 
 
 
 
 
 
 
 
 

martedì 26 marzo 2024

parole stupide

 

una sera qualsiasi
che mi perdo
tra le onde
nella stanza
naufrago
al tempo
che avanza
 
lascia stare
ripeto
spiaggiando
sul divano
 
posa i remi
basta
con i viaggi
è finito il tempo
d'amare
 
stai sorridendo in foto
con quella faccia
sai che non è vero
 
domani riprendo
la caccia
ma una come te
dove la trovo
 
intanto mi alleno
alla solitudine
 
provando esercizi inutili
agli anelli di fumo
nella palestra
di parole stupide
 
 
 
 
 
 

lunedì 25 marzo 2024

indossando primavera

 

oggi ti ricordo così
 
il vestito a colori
indossando
primavera
leggiadro quel profumo
e labbra rosse
sul viso
d’un pallore
 
eri lì sull’uscio
a coltivare le rose
tua gran passione
e crescevi con loro
sbocciando
alla nuova stagione
 
il tempo d’un battito
fresca l’emozione
e in tinta subito
mettevi il rossore
delle donne
in amore

se alle gemme
sfogliando
altre pagine
dai rami
il racconto

già fissavo le iniziali
con quella freccia 
a puntare un sogno

impresso per sempre
nella corteccia
 
 

 
 
 
 
 

domenica 24 marzo 2024

oltre lo steccato

 

non torneremo più
lo so
a quei voli di stagione nuova
 
quando la casa era un profumo
il cielo libero
e le nostre ali
aperte al domani
 
oggi interrogo d'uno sguardo
il vecchio a sedere
cosa prova
oltre lo steccato
cercando ancora
 
tiene parole strette
cucite tra le rughe
serrate in gola
 
chiude gli occhi
fumando il toscano
ormai sazio d'inutili discorsi
senza voglia di raccontare
e rientra
schiena curva
alla fine della corsa
 
mucchio d'ombre
ai pedali per strada
le stelle
al traguardo in volata
 



 
 

sabato 23 marzo 2024

frammenti

 

di notte
quante rincorse
fino all'ultimo treno
luce rossa in coda
 
lampeggia pure la sveglia
sul comodino
 
raccogli tante ombre
sogni infranti
 
dove spezzata l'attesa
ai battenti
spia l'alba
pulviscolo
di frammenti
 

 

 

venerdì 22 marzo 2024

concerto finale

 

penso alla notte
come una maestra
a comporre note
sul pentagramma
 
e va il concerto
ad attraversare
ogni stanza
 
i corridoi di storia
la tromba delle scale
 
con i fiati di cortile
e voci d'infanzia 

risuonando 
così una vita 
sullo spartito
del tempo 

e musica
da camera
accompagna
l'attesa
a calare
il sipario
 
vorrei
la sua bacchetta
sulla cassa
a dirigere
tra le fiamme
il finale
 
e che sia il silenzio
o crepitio di legno
ad avvolgere
un palco ardente
 
basta in fondo
scalare il cielo
sopra un carro
alato di fuoco

lontano da vermi 
avidi di putredine
se ho destinato al vento
da ultimo questa cenere
 
è stato da sempre
il messaggero
più fedele
del mio pensiero libero





voglia di giovinezza

 

la vedevo passare tutte le sere

aspettando al caffè


non era una gran donna

neppure giovane

solo che mi affascinava


e dalle voci che ascoltavo

di storie ne aveva


a me piaceva lo stesso

e poi era una voglia di giovinezza


così l’ho accompagnata con lo sguardo

per sempre

fino in fondo agli anni più belli


mentre si specchiava a tutte le vetrine

civettando alle gonne più corte

ai tacchi a spillo

che mi ferivano dentro


come le chiacchiere

al balcone

tanto il suo era fiorito

eccome


oggi che ho trovato

tra gli annunci il suo nome

m’è caduto il giornale

e una lacrima di sotto





martedì 19 marzo 2024

volume di conchiglia

 

d’un piccolo borgo
antico quanta basta
a sognare
 
vado per vicoli
e traverse
con la mia donna
ai versi d’amore
 
nel profumo d’orti
fino al porticciolo
dove la nostra barca
ci porti lontano
 
alle vele il desiderio
come tra i capelli
un vento strano
ad accarezzarti
 
così naufraghi nel tempo
e perduti sull’ultima riga
del racconto
 
saremo per sempre
in quel volume di conchiglia
soffio di mare 

sgranando occhi
di meraviglia
il bimbo
in ognuno di voi
ad ascoltare
 

 
 
 

lunedì 18 marzo 2024

la lettera

 

provando
come si usava un tempo
calamaio e inchiostro
 
di lacrime sporco
il foglio
 
e se m’affaccio
alla casa di fronte
muta la tua finestra  
di rimando 
 
provo lo stesso
ad imbucarmi
tra le siepi
nell’ombra
da quelle piante
che salivo
a tirar di fionda
 
siedo al solito posto
davanti la strada
allora bianca
oggi d’asfalto amara
 
al cancello
inchiodato
di ruggine
m’ha risposto
solitudine
  





inverno passerà

  la gente ormai non racconta parlano le mani strette ad aspettare   mentre vanno lontano i giovani   pugni chiusi e la rabbia monta in sil...